Il mio master è stato diverso da come lo aspettavo. Mia moglie aveva lanciato un monito (non proprio una maledizione): vuoi partire il 25 aprile, non vieni alla manifestazione?
A casa nostra è così, non si va a messa, nemmeno a Natale, ma il 25 aprile si va in manifestazione: è una cosa atavica, lei aveva il nonno partigiano, io l’avevo antifascista, una tradizione di famiglia. Ma io ero già sovraeccitato, non c’era più niente da fare: ho trovato i motori GP12 che sapevo neppure più dove fossero, ho scongelato le gomme che al master non te le danno pronte, ho persino un’idea per l’eurosport, così uso uno di quei motori brushless che non vanno bene per la vita di tutti i giorni, se ci riesce Mirabelli posso riuscirci anche io (così ho scoperto che non solo mi porto sfiga da solo, ma porto pure fortuna agli altri che nemmeno lo sanno)!
Quindi carico in macchina, cassetta, ricambi, mutande e cibarie che poi lì chissà cosa mi danno da mangiare.
Metto in moto, brum brum, metto la freccia e parto. Subito nello specchietto vedo un lampeggiante e un attimo dopo sento la sirena, accosto.
Le SS son tornate, paletta, stivaloni, cappello con la visiera: lei ha saltato la revisione!
-La revisione? Scoppio a ridergli in faccia -quale revisione? Io ho la macchina nuova, devo ancora finire di pagarla!
-Lo stato è consumista, mi spiega l’ufficiale nazista, la sua macchina è già vecchia, deve fare la revisione, deve pagare la multa e poi può continuare a pagare le rate, forse per tutta la vita.
Mamma mia che 25 aprile, sono ancora a 50 m. da casa, faccio inversione, torno con le pive nel sacco ed il libretto scarabocchiato.
Il 26 faccio la revisione, la macchina passa subito, è la prima volta che non rimbalzo alle verifiche tecniche.
Il 27 pago la multa.
Il 28 vado a messa, vediamo se porta bene.
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